Il piccolo borgo sorto intorno alla Manifattura Tabacchi conserva intatto il suo carattere ottocentesco ed è un gioiellino da non perdere; oltre a godervi l’architettura e la tranquillità della sua isola pedonale potete gustare le delizie della celeberrima Pasticceria Saporito o godervi una serata jazz allo storico Capolinea 8.

Per respirare quell'aria da antico borgo, imboccate via Feletto e cercate quelle piccole case basse che raccontano di un quartiere agli inizi, ancora immerso tra campi, prati e cascine.

Sorte negli anni Sessanta, testimoniano la rapidissima espansione della città durante il boom economico e raccontano la storia delle battaglie dei loro abitanti per i propri diritti.

Rosso, giallo e blu. I tre palazzi della cooperativa Ponchielli colorano dal 1978 questo angolo di Barriera: 252 alloggi per un esperimento di comunità, su progetto del Collettivo di Architettura.

Una meraviglia architettonica firmata Carlo Mollino. Il locale da ballo fondato da Antonio Lutrario oggi ha quasi sessant'anni e accoglie ancora il pubblico per serate e concerti in un'atmosfera unica.

Come racconta il suo nome, questa chiesa sorge negli anni Sessanta per raccogliere la popolazione dell'area caratterizzata da stabilimenti industriali.

Dismesso il tracciato ferroviario che conduceva a Scalo Vanchiglia, è oggi una cicatrice carica di promesse, perchè dovrà ospitare la linea 2 della metropolitana: sul suo percorso si trovano i Giardini Impastato, con maestosi alberi e circondati da bar e negozi.

Uno dei complessi industriali più antichi e suggestivi del quartiere, oggi riqualificato e pronto per diventare un nuovo centro di servizi per la collettività e un laboratorio di innovazione sociale. 

I Capannoni dell’ex industria Tedeschi ospitano oggi Open Incet, incubatore di progetti di innovazione sociale e lo spazio riqualificato di Incet nell’estate del 2016 ha ospitato il festival musicale Todays al quale hanno preso parte numerose band nazionali e internazionali oltre che artisti del calibro di John Carpenter.

Ël 6 ëd via Coni, cantava Gipo Farassino, che qui era nato e cresciuto. Uno stabile giallo antico, raccolto intorno a un cortile, caratteristico di quella Barriera che fu ispiratrice di molte sue canzoni.

260 alloggi costruiti dall'Istituto delle Case Popolari negli anni successivi alla Grande Guerra per fronteggiare il sovraffollamento della città. Un microcosmo nel borgo antico del quartiere racchiuso intorno a cortili punteggiati di verde.